Liverani: «Il calcio deve ripartire in totale sicurezza»
Momento difficile per tutto il Paese, alle prese con un Coronavirus che sta mettendo in ginocchio l’intera comunità, sport compreso. Nell’incertezza generale su se, come e quando ritornare a una vita normale, riprendere ad allenarsi e a giocare, la Fondazione ha contattato Fabio Liverani, tecnico del Lecce che come tutti, dalla propria abitazione, sta cercando di mantenere alta la concentrazione dei suoi ragazzi, in vista di un futuro ancora in via di definizione.
Ecco l’estratto dell’intervista:
Buongiorno Mister, come sta vivendo questo periodaccio?
«Diciamo non bene ma come tutti gli altri sono a casa cercando di continuare a lavorare dal computer e seguendo i ragazzi a distanza».
Cosa ha pensato nel vedere le immagini di Bergamo con le bare caricate sui camion dell’esercito?
«Vedere l’esercito trasportare le salme dei defunti è una cosa che difficilmente potremo cancellare dalla nostra memoria: in tutta questa difficile situazione è sicuramente il punto più basso toccato dal nostro paese».
I suoi giocatori stanno seguendo un programma atletico individuale?
«Sì insieme con il preparatore atletico abbiamo assegnato un ciclo di lavori che i giocatori stanno svolgendo autonomamente e cerchiamo di monitorarli quotidianamente anche se non sarà mai come allenarsi tutti i giorni sul campo».
Crede sia possibile ritornare a giocare?
«Credo di sì perché sono sempre ottimista ma la cosa più importante è riprendere in totale sicurezza».
In questo periodo di inattività molti giocatori hanno deciso di ridursi lo stipendio: crede sia una buona idea?
«In questo momento tutto il mondo del calcio deve fare la sua parte e sicuramente farà il possibile affinché possiamo ricominciare a lavorare il più presto possibile: e sono sicuro che anche i calciatori faranno la loro parte senza ombra di dubbio».
Giovanni Calenda